Torre Faro continua a non essere terra nostra
Parole al vento, o quasi, quelle che, qualche settimana fa e fino alla vigilia delle scorse elezioni amministrative di Messina del 9/10 Giugno del 2013, questa redazione ha postato su questo blog – e non solo -, per cercare di sensibilizzare gli abitanti di Torre Faro nel sostenere la proposta di una riforma della legge elettorale, a livello locale, basata sulla reale rappresentatività dei componenti del Consiglio Comunale e dei Consigli di Circoscrizione e, quindi, sull’importanza di votare solo candidati di Torre Faro. L’attuazione pratica di questa proposta alle recenti elezioni – non concretizzatasi alla luce dei risultati elettorali – avrebbe, forse, potuto far pensare ad una riforma della legge elettorale in tal senso.
In parole povere, il senso della suddetta proposta trovava, come trova, le sue ragioni solo nella “reale rappresentatività” dei componenti del Consiglio Comunale e dei Consigli di Circoscrizione che può attuarsi solo attraverso l’elezione alle suddette cariche di persone residenti nei vari villaggi del comune di Messina, ovviamente, in proporzione al numero degli abitanti dei diversi ambiti territoriali.
In parole povere, il senso della suddetta proposta trovava, come trova, le sue ragioni solo nella “reale rappresentatività” dei componenti del Consiglio Comunale e dei Consigli di Circoscrizione che può attuarsi solo attraverso l’elezione alle suddette cariche di persone residenti nei vari villaggi del comune di Messina, ovviamente, in proporzione al numero degli abitanti dei diversi ambiti territoriali.
Ebbene – tralasciando, per ovvie ragioni, il discorso sulla Presidenza della VI^ Circoscrizione -, se per i candidati al Consiglio di Circoscrizione un certo risultato si è ottenuto, non altrettanto può dirsi per quelli al Consiglio Comunale. In particolare, con riferimento ai candidati al Consiglio Comunale, Alibrandi Paolo e Ferrara Enrico, questi, in totale, hanno ottenuto nelle sezioni di Torre Faro (comprese quelle di Granatari) circa 350 preferenze, che sono ben poca cosa rispetto al numero dei votanti di Torre Faro (circa 1.700) e, ovviamente, ai voti espressi dagli stessi (altrettanti) per gli altri candidati non residenti.
La verità vera è che gli abitanti di Torre Faro non sono ancora pronti a un cambiamento così repentino e risoluto del loro modo di pensare (???????) e, forse, hanno bisogno, ancora una volta, di un’altra legislatura che li mantenga lontani dalle decisioni che riguardano il territorio in cui risiedono, decisioni che – ammesso e non concesso verranno prese – non soddisferanno, certamente, gli interessi collettivi, ma quelli dei soliti noti/idioti.
La verità vera è che gli abitanti di Torre Faro non sono ancora pronti a un cambiamento così repentino e risoluto del loro modo di pensare (???????) e, forse, hanno bisogno, ancora una volta, di un’altra legislatura che li mantenga lontani dalle decisioni che riguardano il territorio in cui risiedono, decisioni che – ammesso e non concesso verranno prese – non soddisferanno, certamente, gli interessi collettivi, ma quelli dei soliti noti/idioti.
TORRE FARO CONTINUA A NON ESSERE TERRA NOSTRA
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