Ma quale spanding review – Crocetta così sei uno di loro
Come preannunciato dal Presidente Crocetta, l’assemblea regionale siciliana ieri ha votato la legge sull’abolizione delle province che, a parere di questa redazione, non ha niente a che vedere con la razionalizzazione della spesa pubblica di cui tanto si parla in questi ultimi tempi. Ed infatti, se questo era l’obiettivo che si intendeva raggiungere, non può non evidenziarsi come lo stesso possa considerarsi fallito, vista l’insensatezza della legge regionale come approvata.
Orbene, occorre sgomberare il campo dal primo equivoco cagionato da una comunicazione imperfetta degli organi di stampa e non solo. La riforma siciliana, infatti, non fa sparire l’ente intermedio tra regione e comuni che, sicuramente, non sarà più la provincia, ma i nascendi consorzi tra comuni.
Non vi è dubbio che, per il raggiungimento dell’obiettivo di cui sopra (spanding review), una vera e propria abolizione delle province avrebbe dovuto determinare la cancellazione dell’ente intermedio e la ripartizione delle funzioni e competenze proprie di questo tra i due rimanenti, comuni e regione, con netta prevalenza per quest’ultima, considerando il livello sovra comunale delle competenze delle province. Le competenze, poi, del comune si sarebbero dovute ulteriormente attenuare attraverso quel tanto osannato decentramento comunale che, seppur previsto dalla finanziaria del 2008, in pratica non è mai stato attuato.
La riforma siciliana, invece, non cancella l’ente intermedio, ma sostituisce alle province i “liberi consorzi”, rimodulando solamente le competenze e le funzioni dell’ente intermedio che, in definitiva, resta sempre in essere sotto mentite spoglie.
Oltre il danno, infine, anche la beffa, perchè al posto di 9 province, sorgeranno un numero di potenziali 33 “liberi consorzi” più tre province regionali.
Questo non è proprio un esempio di razionalizzazione della spesa pubblica. Siamo sempre alle solite, così niente è cambiato.