L’isola (pedonale) che non c’è

L’isola (pedonale) che non c’è. Non è il titolo di una famosissima canzone di Edoardo Bennato, nè l’isola immaginaria in cui agisce il personaggio di Peter Pan. E’ solo la corretta rappresentazione di quanto avviene nelle aree di Torre Faro dove, dal 16 Giugno al 17 settembre 2023, nella fascia oraria 18–02, è stata istituita l’isola pedonale. Nello specifico, con delibera n. 299 dello scorso 13 giugno, in combinato disposto con l’ordinanza dirigenziale n. 740 del 14 giugno, la giunta comunale di Messina ha istituito a Torre Faro aree pedonali nello spazio antistante Piazza Chiesa, nel tratto della via Torre (compreso tra le vie Rando e Pozzo Giudeo) e nel tratto della via Fortino (compreso tra le vie Lanterna e Barresi).

Questa me la chiamate isola pedonale?

Con questa domanda retorica la gente del luogo, ma anche i pochi esercenti presenti nell’area, esprimono tutto il loro disappunto per la mancanza di controlli su quella che, nelle intenzioni dell’Amministrazione, a partire da venerdì 16 giugno, sarebbe dovuta diventare un’area pedonale. Di conseguenza, l’hanno battezzata l’isola (pedonale) che non c’è.

La mancanza assoluta di agenti di Polizia Locale

Ma la situazione che si è venuta a creare in queste ultime settimane è ben diversa dalle intenzioni dell’amministrazione comunale. Non di rado si assiste al passaggio di automobili e scooter nelle aree adibite al solo transito pedonale, anche quando le stesse risultano sbarrate con transenne. La mancanza assoluta di agenti di Polizia Locale a vigilare e presidiare l’isola pedonale, fa sì che i buontemponi di turno, all’occorrenza, spostino i suddetti manufatti, incuranti della gente e soprattutto dei bambini che passeggiano spensierati.

Bisogna correre ai ripari

Questa è diventata una situazione insostenibile e non correre ai ripari è da irresponsabili. L’estate è ancora lunga e bisogna porre un argine a questo stato di fatto, prima che accada l’irreparabile. L’attuale gestione dell’isola pedonale di Torre Faro è, pertanto, inutile ed allo stesso tempo pericolosa, con la conseguenza che la sua istituzione, come parafrasato nelle suddette celeberrime composizioni, rimane solo un’utopia che risiede solo nell’immaginario collettivo.

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