Caro bollette elettricità e contributo “perdita di rete”
Caro bollette e perdite di rete
Caro bollette elettricità. Come è risaputo le bollette per le forniture di energia, gas e acqua non sempre sono di facile lettura. Per esempio, non tutti sanno che nella fattura per la fornitura di energia elettrica esiste una voce di spesa relativa alle cosiddette perdite di rete. Questa può essere rintracciata controllando il dettaglio dei consumi e degli importi elencati nella bolletta. In buona sostanza, le perdite di rete sono le dispersioni di energia elettrica che si verificano durante la produzione e la distribuzione della corrente.
Il paradosso sta proprio nel fatto che queste perdite vengono addebitate dalle società fornitrici di energia elettrica, agli utenti/consumatori, tramite le compagnie di distribuzione che gestiscono la rete elettrica.
Il compito, poi, di determinare la quantità di corrente dispersa, che deve dunque essere addebitata ai consumatori, spetta all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (A.R.E.R.A.). Per tale motivo, dovrebbe vigilare sulle misure messe in atto dalle compagnie produttrici e distributrici. Proprio per evitare tali perdite ed, in definitiva, stimare, periodicamente, la percentuale di energia andata persa. Percentuale questa che può anche variare a seconda del tipo di tensione, più o meno elevata, di cui sono dotati gli impianti elettrici delle abitazioni. Nonchè della zona di riferimento degli utenti. In generale, si calcola che, per le forniture in bassa tensione, le perdite di rete corrispondano a poco più del 10% della corrente erogata. Mentre per gli impianti con tensione media le perdite corrispondono a poco meno del 4% ed, infine, per quelli ad alta tensione intorno al 2%. Tutto questo porta, quindi, al caro bollette elettricità e non solo.
Il paradosso
Come se non bastasse, la suddetta Autorità, ovviamente pagata dai contribuenti, offre anche degli incentivi per le compagnie che mettono in atto strategie volte a contenere le suddette presunte perdite, fissando, per ogni triennio, gli obiettivi che le imprese distributrici dovrebbero raggiungere per rendere più efficienti le reti, sia sotto l’aspetto degli sprechi, che sotto quello dei furti di energia e della messa in sicurezza delle stesse.
Tutto bello questo, non fosse altro che per una semplice e lecita riflessione. In un mondo dove vigono le regole del libero mercato e del rischio d’impresa (perdita di rete), evidentemente inapplicabili alle multinazionali che gestiscono le proficue attività di produzione, fornitura e distribuzione di energia elettrica, non si comprende il motivo per cui gli utenti/contribuenti debbano sostenere le spese delle perdite di rete e/o di energia, che, non solo sono presunte, quindi basate su stime estremamente laconiche, evanescenti e non meglio specificate, ma che, addirittura, dovrebbero gravare sulle sopracitate società che, svolgendo, le suddette attività dovrebbero assumersene i relativi rischi. Non si comprendono, ancora ed infine, gli incentivi – gravanti ovviamente sui contribuenti – offerti alle suddette medesime società, volte al miglioramento ed efficienza delle reti di loro proprietà, anche se finalizzati – così dicono – a fare risparmiare l’utente/consumatore.
E’ ovvio che tali regole, vista anche l’attuale grave situazione economica ed energetica in cui versa il nostro paese, debbano essere immediatamente riviste e, addirittura, abolite.