A Capo Peloro, dopo ferragosto, affluenza turistica in notevole calo – Storia di tutti gli anni
Il territorio della riviera nord di Messina, in particolare l’area di “Capo Peloro”, da sempre, è considerata un’area dalle grandi potenzialità turistiche ed, in ogni caso, la zona dove far confluire l’esigua domanda vacanziera che alle mete storiche, come Taormina, isole Eolie etc…., preferisce questi luoghi.
Ebbene, nonostante l’importante patrimonio turistico che può vantare l’intera area di Capo Peloro, ancora una volta, questa stagione turistica ha fatto registrare un significativo calo di presenze in prossimità del ferragosto e/o delle feste patronali che nel nostro territorio – forse erroneamente – vengono celebrate a ridosso della suddetta ricorrenza.
A detta di molti “Sapientoni” il nostro territorio sembra risentire particolarmente della crisi economica generale, anche perché buona parte dell’incoming turistico è rappresentato da una clientela proveniente dai territori limitrofi, ma, considerato che la suddetta importante flessione si è verificata, puntualmente, anche in passato, non può non cocnludersi che il problema non sta solo nella crisi, ma, soprattutto, nella scarsa, se non, addirittura, inesistente offerta turistica locale che sia in grado di attirare il cosiddetto “turismo continentale”. Non a caso resistono e mantengono la forza della propria ricettività le località che hanno investito maggiormente sul “turismo estero”, anche perché soprattutto grazie all’incoming straniero vi è la possibilità di allungare la durata della stagione turistica.
Il momento per l’intero comparto turistico non è dei migliori, ma forse proprio per questa ragione vi è una maggiore possibilità di programmazione dell’offerta turistica nell’area di Capo Peloro, imparando, possibilmente, dagli errori del passato.
Ebbene, nonostante l’importante patrimonio turistico che può vantare l’intera area di Capo Peloro, ancora una volta, questa stagione turistica ha fatto registrare un significativo calo di presenze in prossimità del ferragosto e/o delle feste patronali che nel nostro territorio – forse erroneamente – vengono celebrate a ridosso della suddetta ricorrenza.
A detta di molti “Sapientoni” il nostro territorio sembra risentire particolarmente della crisi economica generale, anche perché buona parte dell’incoming turistico è rappresentato da una clientela proveniente dai territori limitrofi, ma, considerato che la suddetta importante flessione si è verificata, puntualmente, anche in passato, non può non cocnludersi che il problema non sta solo nella crisi, ma, soprattutto, nella scarsa, se non, addirittura, inesistente offerta turistica locale che sia in grado di attirare il cosiddetto “turismo continentale”. Non a caso resistono e mantengono la forza della propria ricettività le località che hanno investito maggiormente sul “turismo estero”, anche perché soprattutto grazie all’incoming straniero vi è la possibilità di allungare la durata della stagione turistica.
Il momento per l’intero comparto turistico non è dei migliori, ma forse proprio per questa ragione vi è una maggiore possibilità di programmazione dell’offerta turistica nell’area di Capo Peloro, imparando, possibilmente, dagli errori del passato.